Dopo 20 anni di negoziati, il 28 giugno 2019 l’Unione europea ha annunciato il raggiungimento di un accordo commerciale con i paesi del Mercosur, il mercato comune sudamericano composto da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.
Le organizzazioni della società civile in Europa e in America Latina hanno condannato questo patto economico, arrivato a ridosso degli incendi che hanno divorato la foresta Amazzonica durante l’estate scorsa.
In particolare, il patto UE-Mercosur preoccupa perché:
- accresce le importazioni di prodotti climalteranti e spesso derivati dalla distruzione ambientale. Se
verrà ratificato, le emissioni legate al commercio degli 8 prodotti agricoli più scambiati fra i due blocchi - dovrebbero salire complessivamente del 34%;
- abbatte i controlli sulle merci importate, riducendo la già scarsa capacità di tracciare la filiera per
prodotti come la carne bovina, settore che in Brasile è appena stato al centro di uno scandalo
internazionale; - rischia di abbassare gli standard europei sul fronte sanitario e fitosanitario: sarà più difficile
bloccare produzioni trattate con pesticidi vietati e sostanze proibite usate dall’industria alimentare; - non contiene norme in grado di assicurare un commercio libero dalla deforestazione o da
violazioni dei diritti umani, anzi. Le disposizioni di sviluppo sostenibile sono non vincolanti e molto deboli, - un fatto che rischia di rendere l’Europa complice della distruzione ambientale e delle politiche aggressive
- del Brasile nei confronti dei popoli indigeni e delle minoranze