Hai mai sentito dire: “è un giocatore di gamba”? E’ diventato uno dei termini più comuni nel calcio, ecco perché.
Nel calcio, si sa, si usano tantissimi termini che da diverso tempo hanno preso il sopravvento. Alcune espressioni sono diventate di uso comune perché spesso citate in tv, quando in realtà (alcune) sono solo parole prestate da altre lingue che spesso e volentieri non sappiamo nemmeno che cosa vogliono dire. Un’espressione tra queste è sicuramente quella che si riferisce ad un ”giocatore di gamba”, che nel tempo l’assonanza significato-significante assume i connotati del giocatore dalla facilità di corsa e dalla notevole resistenza anche ad alta intensità. Dunque, un giocatore prevalentemente atletico e fisico, di norma molto usati nel calcio moderno anche (ma non sempre) a discapito della tecnica.
Come riportato da ‘ultimouomo’, alcuni tecnici usano spesso un’espressione simile per fare dei paragoni che rendono l’idea: il sito riporta alcune dichiarazioni di Daniele De Rossi post semifinale contro il Bayer Leverkusen, in cui aveva definito i tedeschi con ”una gamba diversa”, così come Luciano Spalletti definì la Spagna come una squadra che denotava una “differenza di gambe” rispetto all’Italia che le permetteva di ”compiere scelte, gesti tecnici e giocate con tempi di reazione diversi”.
Il termine “è un giocatore di gamba”, perché si dice
Stando a queste affermazioni, un giocatore in salute, in forma, perfettamente allenato, ha una gamba decisamente diversa rispetto ad un giocatore che, per diversi motivi, non ha ancora trovato la forma migliore; questo significa che l’allenamento è essenziale per qualsiasi atleta, al fine di trovare la forma perfetta per poter giocare bene e cercare di ottenere il massimo dalle sue caratteristiche. E sappiamo bene questo quanto conti, perché il calcio è uno sport che senza l’adeguata condizione fisica è ingiocabile, ma al tempo stesso devi essere mentalmente preparato e tecnicamente dotato per poter giocare a certi livelli e fare la differenza.
E’ un insieme di fattori, non slegabili tra loro, che fa tutta la differenza del mondo. Nel calcio attuale essere preparati fisicamente è la prerogativa più importante, ma sono le letture delle situazioni e le scelte che fanno vincere le partite e determinano le varie classi di giocatori. Detto questo, possiamo tranquillamente affermare che il ”giocatore di gamba” è un’espressione che racchiude solo una cerchia di profili e di caratteristiche ben precise, ma non determina – in sé – tutta la classe calcistica e le caratteristiche principali del calcio attuale.
Perché si dice “è un giocatore di gamba”? La risposta
Ribadiamo: il ”giocatore di gamba” è senza dubbio importante per il calcio moderno, ma non rappresenta l’unica caratteristica fondamentale per giocarlo: occorre andare più in profondità e allargare le suddette categorie di giocatori, che allo stato attuale appaiono poche perché molte ‘specie’ si sono quasi estinte e si fa fatica a trovare i geni del pallone come un tempo.
Ma se attualmente continuiamo ad insistere sulla corsa e sulla resistenza, continueremo ad avere un calcio fatto di transizioni continue, pressing, riaggressioni, ripiegamenti difensivi e quinti di centrocampo (giusto per fare un esempio) che continueranno a fare su e giù per le fasce macinando chilometri e chilometri, senza la giusta lucidità – alla lunga – per chiudere le diagonali, per crossare perfettamente, per ripiegare e ripartire nel modo giusto; un continuo lavoro di sacrificio che li spreme a tal punto da bruciarsi presto con gli innumerevoli infortuni che perseverano ormai da troppo tempo. E la tecnica, ossia il sale del calcio, il prezzo che vale il biglietto, resta sempre più in disparte per far posto all’atletismo e alla paura di dominare l’avversario proponendo un calcio propositivo votato alla qualità.