Come cambierà in futuro, neanche tanto lontano, la consulenza lavorativa grazie all’Intelligenza Artificiale.
In un futuro non tanto lontano, l’AI farà sempre più parte delle nostre vite e della nostra formazione professionale, tanto da ottenere da questa consigli sullo sviluppo della nostra carriera. È davvero questo il prossimo passo dell’AI nel mondo del lavoro e, soprattutto, noi siamo disposti a fidarci?
L’Intelligenza artificiale verrà sempre più incontro all’uomo e la nuova frontiera nel mondo del lavoro è che sarà l’AI a gestire il coaching ovvero quei percorsi formativi e consigli lavorativi che permettono ad un dipendente di crescere lavorativamente parlando sia nell’azienda in cui già lavora, sia nella sua capacità di immettersi nel mercato del lavoro e trovare sbocchi diversificati.
Una prospettiva, quella del coashing AI, che non è poi tanto remota, considerando che aziende come LinkedIn, ButterUp o start up come Wisq stanno investendo nel settore -parliamo di fatto di alcune delle piattaforme di coaching e formazione lavorativa più conosciute al mondo e che sono dietro ai primi chatbot/consulenti gestiti da Intelligenza Artificiale e che si cominciano a vedere sul mercato.
In realtà, forse senza neanche che la società se ne sia resa conto, l’Intelligenza Artificiale è ormai parte di noi; la utilizziamo quando dobbiamo scrivere una lettera di presentazione (restando in tema lavorativo) ma ci affidiamo a questa anche nello scegliere le foto che devono essere caricate sulle app di incontri. E poi il campo medico, dove l’ultima rivoluzione tutta italiana è quella dei microrobot che dovranno aiutare nel facilitare determinate procedure mediche. E di esempi di questo tipo potremmo farne ancora molti, quindi in fin dei conti non dovrebbe stupire neanche che si si stia affidando propria all’AI per la formazione lavorativa. O forse sì?
Quando si parla di consulenza lavorativa gestita dall’Intelligenza Artificiale ovviamente ci si riferisce ad applicazioni e programmi basati su questo tipo di tecnologia e che forniscono suggerimenti su quelli che possono essere stimoli o sfide che determinano poi la crescita personale. Tutto ovviamente basandosi sui dati che sono forniti al programma di turno.
E i consigli che si ricevono possono essere davvero diversificati; si va dal modo migliore per imparare ad affidare compiti ai dipendenti, passando per l’acquisizione delle capacità di delega ai colleghi fino al modo migliore per negoziare un aumento di stipendio e, ovviamente, sul come cercare un lavoro. Si tratta di un settore ancora molto di nicchia, ma si sta facendo conoscere e le aziende cominciano davvero ad essere curiose decidendo di affidarsi a questa tecnologia.
Sta proprio in questo il paradosso che coaching gestito dall’AI. In un’epoca in cui figure si predispone una figura professionale che permetta ad altre figure professionali di crescere e relazionarsi nel mondo del lavoro, l’Intelligenza artificiale si sta proponendo come migliore e soprattutto più economica alternativa al coaching umano.
Un dato parla su tutti; negli USA il coaching umano costa all’incirca 244 dollari l’ora, Wisq (una delle società citate prima) ne chiede appena tra i 50 e i 150 dollari all’anno per ciascun utente che richiede consulenza. Una notevole differenza di prezzo, ma ci sarebbe da chiedersi qual è l’effettivo costo umano che si paga.
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