E’ davvero incredibile il suono che è stato in grado di riprodurre il big bang: una volta che lo avrai sentito, non potrai più dimenticarlo
Quando parliamo del big bang, come tutti noi ben sappiamo, parliamo dell’origine di tutto. E’ proprio da questo evento, infatti, che ben 13,8 miliardi di fa ha avuto inizio tutto: forse non ancora come noi lo conosciamo, e d’altronde era ancora ben lontano da prendere una forma e delle fattezze così come noi siamo abituati a vederle e concepirle al giorno d’oggi.
Eppure, il seme del grande e immenso sistema infinito che ci circonda, ci ospita e spesso ci incute anche un po’ di timore e di fascino è stato piantato proprio con lui, con lo scoppio del big bang.Ma oggi vogliamo, nello specifico, parlarvi di una scoperta sorprendente.
L’inizio di tutto con il big bang
Sebbene sia un qualcosa che tutti noi abbiamo studiato e che infondo conosciamo da sempre, e forse dai tempi delle scuole elementari, in realtà in un certo senso per tantissimi di noi questo evento ha comunque sempre rappresentato un qualcosa di astratto e solo teorico. Insomma, immaginare davvero e in modo più concreto, oltre che tangibili, lo scoppio del big bang non è certo facile e oggi vorremmo aiutarvi proprio in questo.
Alcuni scienziati, infatti, sono riusciti ad analizzare quello che forse potremmo definire come il segnale più antico di sempre: ovvero quello della radiazione cosmica di fondo risalente proprio al tempo del big bang. Si tratta, come tutti noi possiamo ben immaginare, di una testimonianza non solo fondamentale e importante, ma anche incredibilmente affascinante per le conoscenze che ci può fornire e per la finestra che ci può aprire a un mondo così lontano e remoto.
Big Bang, è questo il suono che ha fatto
Sebbene così lontano da noi, in realtà noi ancora oggi siamo immersi in un mare di fotoni di una radiazione magnetica proveniente proprio dal big bang, e ancora oggi noi riusciamo a percepire seppur in piccola parte quel calore generato agli inizi. Proprio per questo motivo, riuscire a sentire o captare l’eco del big bang appare così fondamentale e affascinante alle stesso tempo. Prima di tutto, però, e per capire di cosa stiamo parlando è importante fare ancora un passo (molto grande) indietro.
Nello specifico, bisogna andare a ben 300 mila anni dopo il big bang, quando ancora non vi era nulla di ciò che noi conosciamo come le stelle, le galassie ma vi erano solo elettroni, protoni e fotoni. Questi ultimi, nello specifico, sono le particelle che compongono la luce: questo ci fa capire che, all’epoca, le due principali componenti erano la luce e il calore. Per tanto, si sarebbe creato un ambiente fatto di nebbia incandescente. Ma, proprio in quel momento, l’universo era nella sua fase di espansione e la radiazione elettromagnetica ne ha subito l’effetto, avendo come risultato un abbassamento della frequenza e della sua energia.
Ma come ci siamo arrivati noi al giorno d’oggi? Ebbene, questo è stato reso possibile grazie proprio a uno di questi fotoni che ha continuato a viaggiare per miliardi di anni, fino a essere catturato da un’antenna in New Jersey, permettendo così per la prima volta di riuscire ad ascoltare il suono del big bang. Insomma, è davvero un’incredibile scoperta scientifica.