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Auto elettriche: perché il settore è in crisi e come si evolverà la situazione

Auto elettriche, il settore sembra essere in crisi, cosa sta accadendo? E’ possibile uscire da tale situazione?

Auto elettriche, crisi del settore (Terraonlus.it)

Una notizia che forse non stupirà più di tanto, quantomeno fortemente prevedibile. Ci riferisce alla vendita delle auto elettriche, un mercato fortemente caldeggiato nel corso degli ultimi anni ma che di fatto non ha portato il risultato sperato. La vendita delle auto elettriche infatti in Europa non decolla assolutamente e molte case automobilistiche starebbero già pensando di fare una marcia indietro.

Ne è un esempio Volvo che ha rinunciato all’obiettivo di vendere solo modelli di ultima generazione entro nel 2030 vista la preoccupante decrescita costante della domanda. Ma non è la sola, anche aziende quali Porsche e Mercedes hanno rivisto a ribasso i piani per l’elettrico. In Italia? Stellantis ha voluto bloccare il progetto sulla gigafactory di Termoli e in Germania quello di Kaiserslautern. Insomma, da quanto precede viene da chiedersi cosa stia succedendo in questo settore, da cosa deriva il calo della vendita di auto elettriche?

Auto elettriche, causa della crisi

Crisi delle auto elettriche (Terraonlus.it)

Luglio è stato un mese molto debole per il settore della vendita delle auto elettriche ed ha confermato quanto già parzialmente detto sopra. Le vendite infatti nei mercati europei sono calati nella misura pari al 10,8%, rispetto al 2023. 12,5 macchine su 100 in Europa sono elettriche, mentre invece l’anno precedente la percentuale era del 13,5%.

In realtà questa mancata spinta alla vendita delle auto elettriche riguarda solamente l’Europa dato che invece è molto forte il settore in Cina che registra dei picchi molto elevati e che tendono a crescere continuamente. Ma da cosa dipende questo rallentamento invece in Europa? Il problema sta nei costi: sia nel continente ma anche in Italia è considerato molto elevato rispetto alle auto normali e quindi le famiglie li vedono ancora come proibitivi, considerando altresì il fatto che i salari sono rimasti sempre gli stessi.

Ecco perché a poco servono gli incentivi statali offerti, anche se questa affermazione è vera in parte. In Italia tra gennaio e luglio solo il 3,8% delle auto vendute sono elettriche, acquistate peraltro grazie agli incentivi che prevedevano fino a 13.500 euro per cambiare auto e sceglierne una a batteria. Una volta che gli stanziamenti statali sono finiti si è assistita ad una flessione nel mese di agosto con il 36% di immatricolazioni in meno rispetto all’anno precedente.

Un obiettivo (forse) da slittare

Tutto questo cosa significa? Che se nel 2035 l’Europa aveva previsto lo stop nella vendita di auto termiche, il ritardo di questa transizione alle auto elettriche potrebbe provocare un allungamento dei tempi e quindi non arrivarci entro la data che originariamente era stata prevista.

Tra le auto più vendute nel 2024 ci sono la Tesla model 3 che parte da un prezzo di oltre 41.000 euro, quindi non sono spese accessibili a chiunque. Poi vi sono dei modelli più economici, si parla anche di 18.000 euro ma che comunque sono sempre prezzi da prendere con le pinze. Con la speranza che altresì si provveda alla carenza di infrastrutture che ostacolano l’ascesa dell’elettrico cioè l’infrastruttura di ricarica è ancora fortemente concentrata in Germania, Francia e Paesi Bassi, meno in altri paesi.

Maria Longo

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